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TROPPE MORTI SUL LAVORO: UNA PIAGA GRAVISSIMA

Purtroppo, troppo spesso le cronache giornalistiche devono rendere conto del decesso di persone che perdono la vita sul posto di lavoro. Lavoratori giovani e meno giovani che escono di casa al mattino e che poi non ci fanno più drammaticamente ritorno. Sono morti che devono fare attentamente riflettere, perchè la loro eccessiva periodicità non è dovuta solo alla fatalità. Il nodo cruciale è, dunque, sicuramente quello relativo alla sicurezza ed ai necessari e continui controlli. Tutte le aziende spendono davvero il necessario per preservare appieno la vita dei propri dipendenti? Lo Stato ha promosso norme stringenti sulla delicata tematica? Domande lecite a cui è obbligatorio che chi di dovere fornisca adeguate e serie risposte. Non siamo dei tecnici e quindi non ci addentriamo in disquisizioni troppo specialistiche, ma i fatti ci dicono che, come detto, il numero di morti bianche, dati alla mano, è assolutamente eccessivo da nord a sud. Allora, bisognerebbe che il personale deputato ai controlli sia numericamente adeguato, visto che pare, generalmente, non lo sia. Occorrerebbero, probabilmente, imprenditori maggiormente propensi ad investire nel ramo della sicurezza aziendale, perchè i fatti ci dicono che molte volte l’incidente mortale è dovuto a qualche palese carenza, presente nella stessa impresa coinvolta. L’argomento è importante e non può essere trattato in modo abbastanza approfondito solo quando ci sono eventi luttuosi; oltre al naturale sdegno, occorre, infatti, produrre fatti concreti che riescano quantomeno a limitare al minimo tali accadimenti. Purtroppo, se anche solo una minima parte di chi fa impresa non ottempera completamente alle disposizioni di Legge, ecco che si continuerà a morire nelle fabbriche o luoghi affini. Non bisogna, dunque, solo indignarci per una morte sul lavoro, ma agire per il bene dei lavoratori, quindi di tutti noi. Bisogna, quindi, che tutte le parti in causa si facciano un serio esame di coscienza e si muovano di conseguenza. Le parole di circostanza non sono più sufficienti, ma è necessario mettere in atto o far rispettare totalmente dei validi protocolli che salvaguardino chi lavora. Nell’evoluto 2021 non è più ammissibile, infatti, morire per la negligenza altrui.

Maurizio Filippini

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