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Territorio, prodotti ed esperienze.

È noto come sia propedeutica allo sviluppo di un territorio la valorizzazione dei prodotti locali, cioè di quei prodotti tipici che, particolarmente nel nostro Paese, hanno la capacità di identificare un determinato ambito territoriale, esprimendone la cultura e le tradizioni. Tant’è che sempre più rilievo viene riconosciuto all’attività agricola ed a quella artigianale, da cui traggono in gran parte origine i cosiddetti prodotti tipici, vissuta la prima anche quale garante della tutela del territorio sotto il profilo ambientale, profilo quest’ultimo considerato un irresistibile canto delle sirene per i turisti/consumatori, rispondendo al sentimento ambientalista che sempre più caratterizza la nostra epoca e le nuove generazioni. Anche in detta prospettiva di sviluppo dei territori, abbiamo assistito negli ultimi anni ad una forte valorizzazione dei prodotti tipici, che ha coinvolto la politica, chiamata a dare doveroso sostegno alle imprese anche in una ottica di sviluppo delle Comunità che risiedono sui territori, traducendosi d’altronde lo sviluppo del territorio e della singola Comunità in un forte sviluppo dell’intero Paese.

Ed invero, la valorizzazione delle produzioni tipiche è fonte certa di costante incremento del flusso turistico, che, a sua volta, determina un aumento della occupazione nel settore, con conseguente miglioramento del benessere di una intera collettività. Nell’ambito di detta ricerca del flusso turistico, nazionale ed internazionale, sorgono  le cosiddette “esperienze complesse”, che traggono origine dai prodotti locali e, in particolare, dalla enogastronomia, ma che si compongono di servizi ulteriori ai quali i clienti si mostrano particolarmente sensibili ed interessati, quali la degustazione dei cibi e dei vini all’interno dei luoghi di produzione degli stessi o di mercati tradizionali, l’escursionismo enogastronomico (numerose “vie del vino” sono sorte negli ultimi anni), l’acquisto di artigianato locale nell’ambito di mostre e fiere, et cetera: le imprese si impegnano per offrire ai turisti pacchetti sensoriali sempre più ricercati, dando luogo ad un continuo sviluppo economico del singolo territorio, con investimenti significativi nelle attività produttive e ricettive. Ed ecco allora da parte dei turisti la ricerca del cibo espressione di quel determinato territorio (il tartufo d’Alba, i salumi di Norcia, i tortelli di patate del Mugello et cetera), da gustare nel corso di escursioni che mostrano le bellezze naturali e l’arte monumentale del territorio medesimo, pertanto la sua cultura e le sue tradizioni (la via Francigena, che collega il nord Europa con la Città Eterna, consente ai “viandanti” di conoscere le bellezze naturali dei territori percorsi dalla via, e di apprezzare i prodotti locali, quale espressione delle tradizioni di un’area geografica) .

È certo che, nella ricerca di dette esperienza, il nostro Paese risulti avvantaggiato, stanti le caratteristiche peculiari di ciascuna Regione di ciascuna Provincia (potremmo dire di ogni Comune) territorio, sotto il profilo della cultura, delle tradizioni e dei prodotti tipici, e certamente l’impronta federalista del disegno di legge costituzionale del senatore Manuel Vescovi può consentire agli Stati, attuali Regioni, di meglio esprimere tutto il proprio potenziale nella valorizzazione delle predette tipicità.

Avv. Silvio Pittori