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DISAGI POST COVID, NASCONO I CENTRI DI ASCOLTO PER I RAGAZZI

Mai come in questo periodo il lavoro svolto dai nostri psicologi si sta rivelando preziosissimo. Già dalla scorsa primavera, con il lockdown iniziato ai primi di marzo, i servizi alle persone avevano registrato un’impennata. Al punto, forse, che anche questi professionisti si sono ritrovati sovraccaricati da ansie e paure. Sì, perché di ansie e paura parliamo quando si ha a che fare con gli effetti creati dalla pandemia di Covid-19.

Italiani messi in crisi da un virus che continua a colpire e che circola nonostante i dispositivi di protezione, le chiusure forzate e tutti i limiti imposti su circolazione e spostamenti. I numeri che certificano le perdite di posti di lavoro sono allarmanti. Le saracinesche abbassate aumentano a dismisura. I debiti si accumulano. La sofferenza, però, non riguarda solo i lavoratori e le loro tasche che si stanno svuotando sempre di più. Perché riguarda soprattutto il mondo dei ragazzi. I giovani, gli studenti. Il nostro futuro. Un futuro che, però, è stato già pesantemente compromesso. Ecco perché in diverse realtà italiane sono già nati dei centri di ascolto per i più giovani. Un vero e proprio supporto per chi ha più bisogno. Anche perché, stando alle riflessioni degli esperti, la didattica a distanza e le settimane in casa hanno fatto emergere disagi psicologici importanti. Nuove ansie, senso di alienazione e abbandono, dipendenza dalla tecnologia sono tra le conseguenze più frequenti che si sono registrate a causa dell’isolamento e dell’assenza fisica dalla scuola. Per non parlare degli atteggiamenti aggressivi che in alcuni casi si sono verificati tra i ragazzi.

Tra le realtà italiane che hanno deciso di investire tempo e denaro per aiutare i ragazzi in questo momento di forte disagio c’è sicuramente Teramo. Qui, una consigliera della Provincia ha messo a disposizione il centro di ascolto attivo da poco tempo per dare sostegno ai giovani che mai come adesso hanno bisogno di una mano per affrontare questo momento di crisi e sofferenza. Ma c’è anche il valido esempio del Comune di Lecco che ha deciso di promuovere un progetto di sostegno psicologico per aiutare i più giovani a fronteggiare le conseguenze della pandemia. Si tratta di un doppio servizio che il primo cittadino ha messo a disposizione: uno sportello di ascolto con una squadra di psicologi e un numero verde attivato dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia, Asst Lecco e Crea Onlus. E a breve partirà anche uno spazio di ascolto per studenti in difficoltà all’interno dell’Università di Catania. Un servizio svolto da remoto che ha l’obiettivo di aiutare studenti e studentesse in situazioni di crisi, disagio e malessere psico-fisico al fine di incidere positivamente sull’andamento del percorso universitario.

Irma Annaloro

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