La parola alle montagne.

La parola alle montagne. Scalare le cime del pensiero e dell’anima: l’incredibile visione di Paolo Piccolella

L’Autore, professore di storia e filosofia e appassionato di montagne, trova il modo di coniugare le sue due grandi passioni, immaginando alcuni filosofi dialogare con le cime di maestosi monti.

Così, il lettore si ritrova immerso nelle riflessioni di personaggi noti come Platone, Aristotele, Rousseau, Kant, Thomas Mann, Leopardi ed altri, ciascuno intento a rivolgersi ad una montagna in particolare, a lui cara per qualche motivo personale.

La passione dell’Autore per la montagna traspare attraverso le parole dei filosofi e si fonde perfettamente con il loro pensiero, anche quando, in qualche caso, il protagonista del dialogo, pur relazionandosi con la natura, non condivide lo stesso sentimento d’amore per essa (Rousseau, Kant).

Il linguaggio chiaro ed espressivo porta il lettore ad appassionarsi e a seguire con facilità lo sviluppo dei “dialoghi” immaginari di ogni filosofo, quasi arrivando, per la prima volta con naturalezza, ad immedesimarsi in ciascuno di loro.

In tutto il libro, affiora prepotentemente non soltanto l’amore per la montagna, intesa come ambiente naturale impervio, che ci esorta a superare i nostri limiti interiori connaturati, come la paura dell’altezza, della solitudine, della fatica fisica, ma anche l’idea di una montagna concettuale, rappresentazione dell’Io interiore, cima inespugnabile che tutti cerchiamo di scalare nel corso dell’intera esistenza.

A cura dell’Avv. Marianna Forlani

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