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APRILE E’ SINONIMO DI APRIRE: DOVE POSSIBILE OCCORRE PENSARE AD UNA RIAPERTURA DELLE ATTIVITA’.

Più volte abbiamo affermato una triste verità: ovvero che, oltre, all’emergenza sanitaria avremmo dovuto fronteggiarne una economica che, probabilmente, si trascinerà ben oltre la prima. Dopo oltre un anno di Covid-19 e di restrizioni commerciali, è naturale che moltissime persone si ritrovino, dunque, vicini al baratro. Quindi, per scongiurare ulterori drammatiche conseguenze di questa pandemia, bisogna, in modo ragionevole ma deciso, pensare, fin da questo mese di aprile, a riaprire, pur se nella massima sicurezza, più attività possibili. Se, infatti, in una determinata zona, vi sono chiare possibilità di ridare fiato alla nostra economia, riteniamo sia doveroso da parte di chi può decidere di allentare le attuali restrizioni. Stiamo parlando di zone, piccole o grandi che siano, dove, ovviamente, l’incidenza del contagio sia minima e che quindi ci sia una ragionevole certezza che la riapertura di determinate esercizi non possa, poi, comportare una recrudescenza del virus. Siamo consapevoli che non sia una scelta facile, ma col progredire del ritmo vaccinale, fortunatamente più nostri connazionali diventano protetti dal Coronavirus e maggiori sono le possibilità, dunque, che lo stesso circoli con meno capillarità. Occore, dunque, pensare a ridare fiato a quanti in questi lunghi e drammatici mesi hanno perso importanti certezze riguardo al futuro che, da piuttosto lineare, si è, improvvisamente, trasformato in un dramma che appare senza fine. Aprire, significa dare, dunque, un pò di speranza a tante persone che stanno vivendo con ansia una quotidianità ricca solo d’incertezze. Intendiamoci, non dobbiamo essere irragionevoli o sfrontati, sfidando un virus che è, ancora, fra noi, ma è necessario offrire, se realmente praticabile, un nuovo orizzonte a commercianti, a coloro che gestiscono palestre o piscine, a chi lavora nei teatri o cinema; insomma, ad un’ampia platea che anela, giustamente, a tornare quantomeno ad una pseudo-normalità. Non siamo degli sprovveduti e nemmeno degli incoscienti, siamo solo persone che, dopo tutto questo tempo, hanno la convinzione che ci possano essere delle graduali, quanto continue riaperture sul territorio italiano. La maggiorparte di noi, sa che col Covid-19 non si può scherzare e quindi sta adottando le classiche contromisure per evitare il contagio; siamo, quindi, fermamente convinti che se vi saranno, come auguriamo, degli allentamenti nelle restrizioni, ciò non vorrà dire abbassare radicalmente la guardia, ma, come detto, far quantomeno intravedere una luce in fondo al tunnel a tanti nostri connazionali sprofondati improvvisamente in una tragedia lavorativa senza precedenti.

Manuel Vescovi

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