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CARO BOLLETTE, QUALE STRATEGIA?

Nel periodo storico in cui ci troviamo, precisamente in crisi pandemica (anche se ci sono segnali per la quale si possa presupporre la fine dello stato di emergenza per un ritorno ad una vita normale in tempistiche relativamente brevi), una delle conseguenze che si stanno concretizzando e stanno mettendo in seria difficoltà le famiglie, imprese ed aziende di ogni settore è l’aumento del prezzo energia elettrica il “caro bollette”.
In questi giorni ci sono, ahimè purtroppo, molti esempi concreti che evidenziano uno squilibrio importante con gli importi delle bollette raffrontate con quelle dell’anno passato anche del 200/300% superiori per il quale occorre porre rimedio celermente con interventi veloci, urgenti, ingenti a tutela del tessuto economico interno nazionale italiano e del benessere familiare di molti nuclei che rischiano in concreto di restare al freddo ed al buio nelle proprie abitazioni.
Di questo stiamo parlando, non di altro come molti stanno sperperando in questi giorni.
Il gruppo Lega e Matteo Salvini furono i primi in assoluto a presagire questa criticità nel mese di novembre venendo addirittura snobbati ed accusati di “incutere paure inesistenti” alla gente in maniera vergognosa. L’evidenza e la realtà dei fatti ci dice però che avevamo ragione e che se si evitasse il solito “giro di walzer” dei NO ideologici inutili dannosi quanto inefficienti e rischiosi forse il livello di criticità non sarebbe così alto.
Ora le domanda da porsi è la seguente: quali strategie adottare per aiutare concretamente a superare/arginare questa criticità?
Allora, non c’è tempo da perdere.
Grazie al lavoro della Lega che con caparbietà, buonsenso, pragmatismo ed analisi basate sulla concretezza siamo arrivati ad un primo risultato con 7 miliardi stanziati dal governo Draghi per cercare di arginare la criticità presente al momento, ma non basta occorre fare di più in futuro con politiche concrete evitando le ideologie astratte che creano solo ulteriori problematiche.
Poi per il futuro occorre concretamente attuare politiche interne di auto fornitura con risorse ( rinnovabili e non ) in grado di permettere al paese di non dipendere completamente per quanto riguarda la fornitura dall’estero, su tutte puntare sul nucleare di quarta generazione sicuro e pulito (con anche l’aumento di estrazione di gas internamente al paese), per esempio basti pensare che nella vicina Francia internamente hanno più di 50 reattori nucleari.
Abbiamo sia le risorse che le potenzialità per essere autonomi in futuro, crediamoci insieme concretizzando politiche senza tanti “grilli per la testa” evitando assolutamente i NO ideologici dannosissimi.
È tempo di agire concretamente, ora.

Simone Lambruschi

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