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PANDEMIA: L’INVITO A VACCINARSI PER LA TRADIZIONALE INFLUENZA SI SCONTRA CON LA SCARSITA’ DEL FARMACO. IL CASO TOSCANA

Da più parti ed a più riprese sono stati lanciati pressanti ed accorati appelli, affinchè più persone possibili si vaccinassero contro la classica influenza invernale. Invito sensato, specialmente per gli over 65 e per chi soffre di patologie pregresse, ma tutto ciò si scontra, almeno in Toscana, con profonde carenze dello stesso vaccino.

La speranza è che, nei tempi consigliati, almeno le persone più anziane ne possano usufruire, perchè, in caso contrario, tutto ciò sarebbe davvero una cosa grave ed inaccettabile. Per gli altri, fino a prova contraria, le difficoltà continueranno ad esserci, visto che molte, troppe farmacie ne sono sprovviste. La Regione aveva affermato di essersi dotata di abbbondanti scorte, ma, a questo punto, i casi sono due: o ha sbagliato i conti, oppure c’è un grosso problema nella distribuzione. A pensarci bene, potrebbero anche essere le due cose messe assieme ed allora la situazione rischierebbe di diventare davvero ingestibile. Oltre a questa palese criticità, non assolutamente secondaria, c’è, poi, la problematica relativa alla scarsità di tamponi. Solo da pochissimi giorni, sempre in Toscana, si è cercato di correre ai ripari, dando il via libera ai test rapidi che, nel giro di pochi minuti, verificano la positività o meno dell’individuo. Qualcuno potrebbe dire “meglio tardi che mai” anche se, in questo caso, la tempestività nel conoscere se una persona sia stata contagiata dal virus, è fondamentale per limitare il diffondersi del Covid-19. Sicuramente, questo criterio decisamente più veloce e dagli esiti assolutamente certi, poteva essere adottato prima, com’è, ad esempio, avvenuto in Veneto. Insomma, qualcosa non ha, nel tempo, funzionato ed ancora peggio, quando siamo ormai a ridosso di dicembre, le criticità, purtroppo, persistono. Capiamo perfettamente che quando ci si trova in un periodo emergenziale, si possano commettere errori di valutazione, ma bisognerebbe, altresì, trovare, poi, una soluzione adeguata che possa, quantomeno, limitare i danni. Un’Ordinanza del Presidente Giani, ci ha, poi, particolarmente colpito in senso negativo. In pratica, si è deciso d’interrompere alle ore 24.00 il classico servizio di Guardia medica, col fondato e grave rischio d’ingolfare ancora di più i Pronto Soccorso. Sinceramente, con tutto il rispetto, non capiamo quali siano state le motivazioni che hanno spinto il neo-Governatore ha ridurre lo spazio operativo quotidiano dei predetti sanitari.