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PANDEMIA: NATALE CON I TUOI….FORSE NON PER TUTTI.

Puntuale come le tasse, è arrivato l’ennesimo Dpcm che regolerà la nostra vita in un periodo tra l’altro molto particolare come quello natalizio. L’obiettivo, se i dati del contagio lo permetteranno, è quello, altresì, di far passare, a ridosso del Natale, il più alto numero di regioni in fascia gialla, anche se non mancheranno le limitazioni. D’altronde, la seconda ondata si è rilevata piuttosto pesante ed il pericolo assembramenti durante le feste è sempre dietro l’angolo. Abbiamo più volte ribadito nel corso di questi mesi che, oltre alle consuete ed ormai classiche misure di sicurezza, era fondamentale per contrastare il Covid-19 un atteggiamento collettivamente responsabile.

Ebbene, quello che è avvenuto in estate, testimonia, purtroppo, che il buonsenso non appartiene a tutti e quindi, magari, per il comportamento insensato di pochi, alla fine, ci vanno di mezzo la stragrande parte delle persone che, viceversa, segue alla lettera le regole. Probabilmente da queste considerazioni, nasce lo stop agli spostamenti anche fra comuni di una stessa regione nei giorni del 25, 26 dicembre ed il primo dell’anno. Tutto ciò determinerà, dunque, forti problemi a trascorrere queste giornate assieme a tutti i familiari, visto che la frequentazione sarà possibile solo con chi risiede nella stessa località. Chiaro è che tale normativa risulti piuttosto permissiva per chi abita nelle grandi città, mentre appare fortemente restrittiva per chi risiede in piccoli centri. Comprendiamo benissimo, quindi, le naturali lamentele per questo stato di cose e pensiamo che le persone non abbiano tutti i torti nel dolersi del fatto di non poter trascorrere delle giornate molto particolari, in un momento decisamente difficile e drammatico, con i propri parenti. Penso, quindi, che con un pò di buonsenso tale imposizione potrebbe essere rivista, perchè seppur sia doveroso preservare la salute, specialmente dei più anziani, riteniamo, seguendo ovviamente rigide misure per salvaguardare noi e gli altri, che si debba però consentire di potersi spostare, in alcuni casi addirittura di poche centinaia di metri, per andare a trovare i nostri consanguinei. C’è ancora tempo per modificare tale imposizione e da più parti politiche, sembra esserci una propensione a chiedere di rivedere quanto deciso. Risottolineando il fatto che il Coronavirus non debba essere minimamente sminuito, visto che è, ahinoi, ancora attivo, siamo del parere che, responsabilmente, si potrebbe avere una parvenza di normalità, consentendo di poter trascorrere almeno il Natale, delle tre giornate ci sembra quella di gran lunga più significativa, assieme alle persone più care; se, poi, per evitare tavolate troppo numerose, qualche lontano zio non parteciperà al desco, siamo certi che, stavolta, non se la prenderà più di tanto.

Manuel Vescovi