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PANDEMIA SOTTO CONTROLLO: LA DIDATTICA A DISTANZA VA IN ARCHIVIO?

Si chiuderà a breve un altro anno scolastico piuttosto tormentato per gli studenti italiani. La famosa Dad, ovvero la didattica a distanza, è diventata, purtroppo, una consuetudine e ci auguriamo che tale soluzione sia però, ben presto, un lontano ricordo. Chiaro che nella fase emergenziale, solamente da remoto si potevano strutturare le lezioni, ma è innegabile che tale formula abbia fatto insorgere non poche problematiche. Una su tutte, quella che ha evidenziato come la rete internet nel nostro Paese sia molto difforme da zona a zona, con tutte le inevitabili conseguenze del caso. Ecco, dunque, che diversi allievi hanno dovuto sobbarcarsi lezioni particolarmente “disturbate” che hanno messo a dura prova la pazienza d’insegnanti e studenti. Poi, vi è stata una certa disparità organizzativa fra scuola e scuola e ciò ha comportato programmazioni molto differenti tra istituti. Insomma, lo ribadiamo, siamo consapevoli che questo strumento fosse l’unico disponibile a fronte dell’avvento del Covid-19, ma ora è doveroso che si ritorni, sempre rispettando le ormai note regole, ad una scuola totalmente in presenza. A questo punto, è auspicabile che dall’anno scolastico 2021-22, con i contagi progressivamente e quotidianamente in calo e le vaccinazioni che procedono a ritmo, finalmente, serrato, si possa, quindi, tornare a sentire con continuità il suono della classica campanella. Chiaro che gli anziani hanno sofferto maggiormente l’arrivo del Coronavirus, dato che le vittime hanno avuto, in prevalenza, un’età anagrafica avanzata, ma anche i giovani, pur in modo meno drammatico, hanno patito non poco la pandemia. Una socializzazione giocoforza ridotta ai minimi termini, ha creato, infatti, malesseri diffusi in persone che erano abituate ad un contatto con i coetanei molto regolare, cadenzato anche dalle lezioni a scuola. Il vedersi solamente tramite il monitor di un computer, è stato sicuramente, col passare dei mesi, un elemento molto penalizzante. Non dimentichiamo, infatti, che questa terribile ed improvvisa tragedia, abbattutasi su tutti noi, oltre che tantissime vittime, ha comportato gravi danni anche dal punto di vista psicologico ed i ragazzi non ne sono stati, certamente, immuni. Un plauso, poi, lo vorremmo fare, doverosamente, ai presidi, gli attuali dirigenti scolastici ed a tutti gli insegnanti che si sono generosamente e professionalmente prodigati per consentire che la didattica potesse comunque proseguire, portando ugualmente a termine due anni scolastici molto complessi. Cogliamo l’occasione, infine, per fare un grosso in bocca al lupo a tutti i maturandi; il diploma è un traguardo importante che, virus o non virus, deve essere,pertanto, vissuto come un momento sicuramente significativo nella vita di un giovane.

Maurizio Filippini

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