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A TRENT’ANNI DA UN TRAGICO EPISODIO VOGLIO RICORDARE IN SENATO IL SACRIFICIO DI DUE SERVITORI DELLO STATO

Sono trascorsi trent’anni da quella tragica sera in cui hanno perso la vita due miei colleghi che vestivano la divisa della Polizia di Stato. Un manipolo di delinquenti, intenti a rapinare i clienti ed il titolare di un ristorante di Padova, colti sul fatto hanno, infatti, trucidato gli agenti intervenuti. In questo conflitto a fuoco, sono periti Giordano Coffen e Giovanni Borraccino, il cui sacrificio verrà ricordato domani al Senato della Repubblica. Ho fortemente voluto questa semplice cerimonia, perchè la loro uccisione mi ha particolarmente sconvolto; con uno di loro, proprio per quella sera avevamo programmato un salto in discoteca dopo il turno di servizio, ma, purtroppo, sono dovuto accorrere in ospedale, dove, però, i medici non hanno potuto fare niente per salvarlo. Un drammatico fatto, il cui ricordo porterò sempre con me. Sono grato, dunque, a chi, domani, parteciperà, prima ad un incontro stampa presso una Sala del Senato e poi alla messa di suffragio. Ci saranno alcuni familiari degli agenti uccisi ed a livello istituzionale, l’On. Molteni, Sottosegretario al Ministero dell’Interno ed il Questore di Padova, Dr.ssa Isabella Fusiello, oltre ad esponenti della Polizia di Stato. Per il sottoscritto, è stato un onore indossare l’uniforme e resto sinceramente perplesso da chi afferma di sentirsi turbato per il solo fatto che a guidare la complessa macchina organizzativa vaccinale, sia stato chiamato un Generale dell’Esercito. Il sottoscritto, come immagino, la stragrande parte degli italiani, quando vede per strada una donna o un uomo in uniforme, certamente non si allarma, ma, invece, si sente rassicurato dalla loro presenza. Chi bisogna temere, sono quegli individui, come i criminali che hanno ammazzato brutalmente i miei ex colleghi, che agiscono nell’ombra, senza alcun scrupolo e rispetto per la vita altrui. Sono onorato, dunque, di aver fatto parte del glorioso Corpo della Polizia di Stato e fin da ora sono certo che mi assalirà una naturale e forte emozione, quando, domani, ricorderemo quanto accaduto il 5 aprile del 1991 nella natia città veneta. Giovani strappati improvvisamente ai propri cari da criminali che non hanno esitato un attimo a spezzare i sogni e le naturali aspettative di due poliziotti che non hanno titubato neppure un minuto ad intervenire per cercare di sedare una rapina; una storia, ahimè, molto simile a quella di altri servitori dello Stato che dobbiamo sempre ringraziare per l’abnegazione ed il coraggio con cui svolgono il delicato compito di proteggere la vita di tutti noi. Grazie Giordano e grazie Giovanni!

Manuel Vescovi

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