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IL RUOLO DEI MASS-MEDIA NELL’ERA DEL CORONAVIRUS

Da oltre un anno, siamo drammaticamente alle prese col Covid-19 ed i mass-media seguono, giustamente e quotidianamente, l’evolversi della situazione. Un’informazione molto dettagliata, fatta di numeri, spesso, ahinoi, altamente significativi di una pandemia che pare non volerci abbandonare; oltre al bollettino quotidiano sull’andamento del contagio, ampio spazio viene dato al parere di esperti, o presunti tali. Su questo tema, vogliamo, quindi, soffermarci. Fin dall’inizio di questa tragedia mondiale, almeno da noi, si sono susseguiti in TV e sui giornali una miriade di medici che hanno sentenziato sul tema, talvolta, in modo un pò troppo disinvolto. Probabilmente, stante, tra l’altro l’assoluta novità del virus, una discreta parte di loro non aveva, probabilmente, pieno titolo per dare giudizi o consigli e quindi ciò ha creato un pò di evitabile sconcerto in molti di noi. D’altronde, parlare di una cosa che non si conosce è, generalmente, molto complicato se non impossibile e bisognerebbe avere, quindi, il buonsenso di esporsi pubblicamente, solo se in grado di farlo; in soldoni, solamente se siamo davvero padroni della materia. Ancora di più, trattandosi di una vera e propria calamità di livello mondiale. Una buona fetta di responsabilità, va ascritta, a nostro avviso, pure a chi ha deciso d’intervistare alcuni professionisti in campo sanitario che, lo ribadiamo, pur se in assoluta buona fede, presumibilmente non potevano avere determinate certezze sulla delicata questione. Col passare dei mesi, fortunatamente o giocoforza, si è aggiustato il tiro ed ora appaiono in televisione o rilasciano interviste sulla carta stampata dei sanitari che hanno sicuramente voce in capitolo. Dopo tutto questo tempo, abbiamo anche notato da parte delle persone, una certa crescente insofferenza verso quelle trasmissioni che narrano esclusivamente delle vicende legate al Coronavirus. Intendiamoci, non la leggiamo come una forma di “menefreghismo” ma probabilmente si tratta di un tentativo, non sappiamo quanto riuscito, di “disintossicarsi” dalle tossine, anche di tipo psicologico che il Covid, trascorsi lunghi ed angosciosi mesi, ha sparso in modo abbondante ed ovviamente dannoso sulla popolazione. Di tutto questo, se ne sono accorti, in buona parte, chi organizza i palinsesti e pur se programmi dedicati alla pandemia, ovviamente persistono tuttora, ci pare che siano un pò meno invasivi. Non bisogna mai abbassare la guardia, ma magari cercare di evadere parlando d’altro, potrebbe essere un valido aiuto in un momento in cui siamo molto fragili e quindi facilmente attaccabili. Ben venga, dunque, l’informazione a tutto tondo anche sul virus, ma cerchiamo, sempre di più, di fornire degli elementi sempre più certi al pubblico che mira ad avere, pur se non è facile, un quadro maggiormente chiaro e lineare su una luttuosa vicenda che, nonostante l’arrivo del salvifico vaccino, pare, purtroppo, destinata a durare ancora un tempo indefinito.

Maurizio Filippini

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