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IMMUNITA’ DI GREGGE E INCOGNITA ASTRAZENECA. COSA SUCCEDERA’?

Il primo giorno di vaccinazione in Italia era stato salutato da tutti con un certo senso di soddisfazione misto a speranza. Speranza che un vaccino potesse farci uscire dal tunnel della paura. E che potesse, fondamentalmente, farci rivedere quella luce che aspettiamo, forse, da quando per la prima volta l’ex presidente del Consiglio Conte aveva annunciato l’inizio del primo vero lockdown nel nostro Paese. Insomma, l’Italia ha riposto in quel vaccino tutta la sua fiducia, per evitare che la rassegnazione ci facesse sprofondare ancora più in basso di quanto non aveva già fatto la crisi sanitaria e quella economica, figlie di una pandemia di cui, ancora oggi, sappiamo ben poco.

Il sogno rischia, però di infrangersi. Perché i dubbi, ora, sono tanti. Le incognite, forse, ancora di più. Riusciremo a raggiungere entro settembre quella immunità di gregge che era stata annunciata proprio di recente, arrivando a vaccinare almeno l’80% della popolazione?

In attesa del nuovo comunicato stampa di Ema, Agenzia Europea dei Medicinali, che giovedì si riunirà per valutare le segnalazioni ed esprimere una nuova raccomandazione sull’utilizzo del vaccino, l’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa) ha deciso di sospendere la somministrazione dell’AstraZeneca su tutto il territorio nazionale (esattamente come hanno fatto altri paesi europei: Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Slovenia, Cipro e Lussemburgo). Una precauzione, sia chiaro, presa alla luce delle morti sospette in Sicilia e Piemonte, a cui hanno fatto seguito i sequestri precauzionali di due distinti lotti. Anche perché, nonostante le rassicurazioni di tanti esperti, a partire da quella del presidente di Aifa Giorgio Palù (“Non c’è nessun rischio con il vaccino AstraZeneca (…) A tutt’oggi non c’è nessuna correlazione sinora dimostrata né un nesso causale tra la somministrazione del vaccino e le morti che si sono verificate”), è pur vero che non si possono ignorare le segnalazioni e i decessi sospetti.

E’ chiaro che lo stop temporaneo al vaccino avrà pesanti ripercussioni sulla campagna vaccinale. In base ai dati del ministero della Salute, dei circa 7,5 milioni di dosi di vaccino attese entro fine marzo in Italia, quasi 2,9 sono prodotte da AstraZeneca.

Irma Annaloro

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