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LAVORO: RIDER DECEDUTO A MONTECATINI TERME. URGONO MAGGIORI E CERTE TUTELE PER QUESTE PERSONE

Nell’esprimere le nostre più sentite condoglianze ai familiari del rider deceduto a seguito di un incidente stradale avvenuto a Montecatini Terme nei giorni scorsi, non possiamo, altresì, esimerci dal chiedere che, a questa particolare tipologia di lavoratori, venga riservato un trattamento che li possa salvaguardare appieno. In piena pandemia, tali particolari figure sono sensibilmente cresciute numericamente, poichè la chiusura, quantomeno serale, dei ristoranti ha costretto i gestori di questi locali ad utilizzare dei “corrieri” per le consegne a domicilio. A tale palese incremento di personale, non è però parimenti e colpevolmente seguita una specifica attenzione da parte delle Istituzioni. Il drammatico fatto, accaduto nella cità termale, deve far, dunque, riflettere sulla precaria condizione lavorativa di migliaia di persone, spesso sottopagate e prive di qualsiasi copertura assicurativa. Per pochi euro, quando va bene, persone di ogni età, rischiano, quindi, addirittura la vita per consegnare una pizza. Prima del drammatico avvento del Covid-19, questo tipo di lavoro veniva principalmente svolto da giovani volenterosi che, magari, lo facevano per raggranellare qualche soldo per le proprie esigenze quotidiane, cercando così di pesare il meno possibile sulla famiglia. Ora, però, il virus che, oltre a tanti lutti, ha creato molta disoccupazione, ha costretto lavoratori di ogni età ad arrangiarsi e diversi di questi si sono, pertanto, dedicati a questo tipo di professione. Lo ribadiamo, non bisogna fermarsi alle buone intenzioni sulla materia, ma mettere mano alla materia in maniera incisiva, regolando un’attività che, come detto, ha visto una crescita esponenziale degli addetti. Non è ammissibile che, come spesso accade, le persone rischino di stare ore alle intemperie, per poi tornarsene a casa con un guadagno di 10/15 euro. E’ fondamentale, come detto, che abbiano un’adeguata assicurazione sugli infortuni, poichè utilizzando, per lunghi periodi di tempo, mezzi a due ruote potrebbero andare incontro facilmente ad incidenti, anche di una grave entità. Lo Stato non può girarsi dall’altra parte e pensare, per un periodo limitato di tempo, a loro solamente quando accadono fatti drammatici come quello successo nel pistoiese. Dobbiamo essere perfettamente coscienti che il lavoro, in tutte le sue svariate sfaccettature, debba essere, quindi, pienamente e continuativamente tutelato. Dietro un cosiddetto rider, ricordiamoci sempre che c’è un individuo, magari pure padre di famiglia che per sostenere moglie e figli è costretto ad un lavoro potenzialmente rischioso perchè svolto in strada, ricevendo, poi, un compenso davvero irrrisorio.

Manuel Vescovi

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