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PASQUA COME NATALE? NO GRAZIE

Sembra lontanissimo il ricordo della Pasqua 2020. La prima vera festività stravolta dall’emergenza sanitaria. Giornata sobria, senza quelle tavolate che sanno di famiglia e serenità. Senza quell’atmosfera leggera che contraddistingue una domenica di festa. Pasqua 2020 è stato solo l’inizio. Purtroppo, forse, non la fine. No, perché il rischio che anche quest’anno si riproponga una giornata come quella dell’anno scorso è molto alto.

Un primo assaggio lo abbiamo già avuto qualche giorno fa. Con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente Mario Draghi e del ministro della Salute Roberto Speranza, di un decreto legge che introduce ulteriori disposizioni in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Prima fra tutte, il divieto di spostarsi tra diverse Regioni o Province autonome fino al 27 marzo 2021. Una precauzione in vista delle festività pasquali o un anticipo di quello che sarà di quest’ennesima ricorrenza?

Chi può dirlo. Il sentore che per la seconda volta celebreremo la risurrezione di Gesù chiusi tra le mura domestiche, senza possibilità alcuna di riunione con i propri familiari, è molto vicino alla realtà. Ma è mai possibile che a distanza di un anno dal giorno in cui l’emergenza sanitaria ci ha imposto vite nuove non sia cambiato nulla? Con delle varianti che preoccupano ancora di più e complicano ulteriormente la situazione? E’ possibile che non siamo ancora pronti a gestire una situazione che sembra sempre sfuggirci di mano?

A dire il vero, c’è un po’ di ottimismo nell’aria. Almeno a sentire le parole di Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova. Domenica scorsa, nel corso di un’intervista rilasciata a Mara Venier, ha dichiarato che “bisogna avere pazienza per le prossime cinque settimane”, perché “probabilmente a fine marzo vedremo la luce; con l’aumento delle vaccinazioni, dovremmo iniziare a vedere la discesa”, con un graduale, ha ammesso Bassetti, “ritorno ad una vita normale”.

Ora, cosa ci sia di vero in queste parole lo scopriremo soltanto nelle prossime settimane. La speranza è che almeno l’immagine della Pasqua 2021 sia molto lontana dal ricordo dello scorso anno. La certezza è che il nostro Paese, e il nuovo Governo Draghi, debba darsi molto da fare per avviare un vero cambio di passo soprattutto sul fronte dei vaccini. La campagna Arcuri è stata fallimentare e le evidenze non sono state poche. Probabilmente, se a distanza di mesi dal momento in cui sono partite le vaccinazioni nel nostro Paese continuiamo a guardarci alle spalle e a commentare i risultati poco confortanti, non è difficile nutrire dubbi su quanto è stato fatto dal commissario per l’emergenza Covid.

Irma Annaloro

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